Ho letto il primo numero di Camelot il nuovo periodico edito dall'associazione culturale "Avanguardia Barocca".
Io sono un semialfabetizzato che in questo blog si sforza di saltellare su e giù per le lettere dell'alfabeto cercando di mettere d'accordo le signorine Grammatica e Sintassi (vecchie sì ma ancora arzille ed esigenti) quindi il mio giudizio non potrà mai avere la dignità propria di una recensione.
Ho visto in Camelot un giornale scritto da professionisti dell'informazione che guarda con occhio imparziale ciò che accade nella società focalizzandone con una lente volutamente trasparente le varie problematiche.
Non lo dico perché nel primo numero si critica il centro destra, anzi, auspico che nel prossimo numero si esamini con la stessa severità il ruolo della opposizione a Modica (e forse occorrerà, dati gli esigui numeri, una lente di ingrandimento).
Lo dico perché appare ben chiara la consapevolezza degli autori che essere propositivi non equivale ad essere accondiscendenti così come l'imparzialità non comporta lo smussare i toni per non dare fastidio a qualcuno.
Lo dico perché percepisco nei redattori il desiderio di raccontare la realtà così come essa è per quanto scomoda possa essere.
Fatta così la Stampa è utile, e direi indispensabile, sia per i cittadini sia per chi si occupa di politica perché costringe a riflettere.
Lunga vita a Camelot!
Ezio Castrusini.
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