Il consiglio comunale tra piani e sindacati.

Giorno 11 settembre si è tenuto il consiglio comunale con all'ordine del giorno l'approvazione del piano triennale delle opere pubbliche 2008/2010 e del piano triennale di attività per la valorizzazione dei beni culturali, ambientali e paesaggistici, la promozione turistica e agro-turistica di manifestazioni ed iniziative promozionali di interesse locale.

L'adozione del piano delle opere pubbliche era un atto imposto da scadenze normative e la relativa discussione su questa sorta di letterina di buoni propositi non è stato altro che una passerella per quei consiglieri comunali che hanno cercato di emendare detto piano con le opere da loro ritenute imprescindibili.
Non essendo possibile inserirle per problemi di natura tecnica (ad esempio per la mancanza di un progetto sottostante a ciascuna delle varie proposte oltre che delle relative risorse) si è assistito alla presentazione dei cd. "suggerimenti" ovvero a dei pensierini di buone intenzioni che i vari consiglieri comunali hanno chiesto ed ottenuto di aggiungere alla letterina sopra citata.
Non riesco a trovare altra definizione per detto piano perché parlare di opere pubbliche che andranno ad essere realizzate o soltanto finanziate da qui a dicembre 2008 senza alcun soldo in cassa (a prescindere da quelle il cui iter amministrativo è già avviato) è come discutere del sesso degli angeli.
E' solo un atto dovuto su cui si è innestato il dibattito legato al gioco delle parti.
(Parte, quella del consigliere di maggioranza, che non tutti nella coalizione al governo hanno ben assimilata visto che alcuni interventi sono sembrati più consoni al ruolo di consigliere di opposizione in piena campagna elettorale).
La vera capacità di programmazione della giunta Buscema si vedrà con il prossimo piano che sarà varato da qui a pochi mesi unitamente al bilancio finanziario per il 2009 che ne costituirà il fondamento.
Non intendo fare un resoconto dei lavori d'aula relativi alla trattazione di questi due punti perché esiste già il resoconto ufficiale dell'addetto stampa del Comune a cui rinvio per un completo approfondimento: http://www.comune.modica.rg.it/news.cfm?IDNews=2054.

Stesso discorso faccio per il piano per la valorizzazione dei beni culturali etc.
Esprimo solo un pizzico di rammarico per il modo un pò sbrigativo, in parte comprensibile data l'ora tarda, con cui è stata affrontata la sua trattazione.
Meritava maggiore attenzione e un minimo di presentazione visto che contiene le linee guida dell'Amministrazione sulle politiche culturali, agricole etc. con aspetti innovativi interessanti.

Questo consiglio comunale si è caratterizzato per l'audizione, ad inizio dei lavori d'aula dei rappresentanti sindacali dei dipendenti comunali.
Anche in questo caso il resoconto ufficiale del Comune è chiaro ed esauriente.
Mi limito a qualche considerazione e premetto subito che non ho alcuna intenzione di lanciare accuse ai precedenti amministratori: ciò che è avvenuto è sotto gli occhi di tutti e i modicani con il loro voto
hanno detto chiaramente che vogliono gente che li tiri fuori da questa situazione e non che ripeta all'infinito di chi sono le colpe.

Sappiamo tutti come
la nuova Amministrazione ha trovato le casse comunali e tutti ricordiamo come sino a pochi mesi fa chi osava parlare di disastro finanziario era tacciato dalla precedente maggioranza di voler fare mero terrorismo propagandistico perché, a detta di questa, tutto andava per il giusto verso, il Comune di Modica era una meraviglia per efficienza e robustezza dei conti, sinergia, etc.
In questo contesto vi erano pure delle buone relazioni tra i sindacati e l'Ente comunale: protocolli rispettati, patti, intese etc.
E questo per tutti i sei anni dell'amministrazione Torchi.
Il primo manifesto con cui le organizzazioni sindacali hanno cominciato a dire la loro sulla gestione finanziaria del Comune è venuto fuori immediatamente dopo le dimissioni di Torchi.
Prima di allora non una voce, almeno resa pubblica, che esprimesse se non preoccupazioni, almeno perplessità sulla situazione finanziaria.
Eppure un buco di 52 milioni di euro non si crea in pochi mesi:
possibile che quando si sedevano ai tavoli cd. tecnici non si notasse nulla di strano nei bilanci predisposti dall'Amministrazione?
Erano formalmente così ben redatti da non far nascere alcun sospetto?
Eppure i dipendenti delle cooperative cominciavano a non percepire gli stipendi, non erano costanti gli emolumenti dei comunali e delle società a partecipazione mista.
Dov'erano i sindacati quando l'opposizione di csx denunciava le pessime condizioni finanziarie del Comune e le scelte, a volte scellerate, della maggioranza di allora?

Subentra Buscema, fa chiarezza nei conti, parla con franchezza, redige un bilancio vero che eviti di fabbricare ulteriori debiti, chiede pazienza, soprattutto ragionevolezza, ed ecco che succede di tutto un pò.

Certo, l'amministrazione Buscema un errore lo ha fatto: parlando con la sigla di categoria sindacale X non sa che questa è cosa ben distinta dalla rappresentanza di altra categoria della sigla Y la quale tutela altri lavoratori con interessi diversi e a volte contrapposti ai primi.
Un errore che Buscema ha già riconosciuto a a cui porrà rimedio ascoltando le sigle sindacali unitariamente e al massimo livello di rappresentatività per evitare nel futuro che si ripetano fatti simili.

Ma i problemi non si limitano al mancato rispetto delle formalità dei protocolli, in questi giorni si è pure assistito a uno sciopero politico: non conosco altri termini per definire quello dei lavoratori della ditta Busso.
Si comprende perfettamente il disagio di chi da tempo non percepisce lo stipendio e nessuno si può permettere di criminalizzare richieste più che legittime.
Ma quando l'Amministrazione ha garantito che non appena arriveranno i trasferimenti verranno pagate le mensilità e che ci si sta attivando per anticipare i tempi, lo sciopero a quale fine mira?
Un lavoratore sciopera se l'amministrazione o la ditta da cui dipende non riconosce un emolumento dovuto, o se, avendone la possibilità, non lo eroga né si attiva in tal senso.
Ma se tutto questo mi viene garantito e anche dimostrato nei fatti perché scioperare?
Si deve dare atto che lo sciopero, che era in violazione della normativa in materia di servizi essenziali, non aveva copertura sindacale né risulta che abbia avuto l'appoggio (neppure morale) di alcune sigle e non tutti i lavoratori pare vi volessero aderire (sui luoghi è pure intervenuta la digos per alcuni accertamenti.)
E allora chi lo ha deciso e perché?

Perché evidentemente si strumentalizza il reale disagio dei lavoratori per altri scopi che propriamente sindacali non sono, si gioca di sponda.
Sul clima che si respira tra i lavoratori della ditta in questione non posso che rinviare a quanto leggo su internet tra i commenti a questa notizia:
http://www.radiortm.it/Notizia.asp?Id=15583.

Altro punto che desta perplessità è la richiesta dei sindacati dei dipendenti comunali di inserire già nel bilancio 2008 tutte le somme arretrate dovute per adeguamenti contrattuali e relativi interessi.
L'Amministrazione ha fatto presente che iscrivere dette somme nel bilancio 2008 era solo un esercizio di stile perché ne sarebbe mancata la relativa copertura.
Ha preso impegno a farlo nelle manovre di adeguamento del bilancio man mano che si reperiranno le risorse e in ogni caso nel bilancio preventivo 2009 che sarà portato in consiglio entro dicembre di quest'anno.
Ancora una volta ricordo che più volte Buscema ha detto che il bilancio 2008 è stato ereditato dall'attuale amministrazione da chi l'ha preceduta e che questo, essendo peraltro passati già 8 mesi su 12, non permette grandi manovre.
E' il bilancio del 2009 quello dove si giocherà tutta la capacità amministrativa di questa maggioranza di governo.
In poche parole, l'Amministrazione Buscema non ha fatto altro che chiedere ai dirigenti sindacali e ai dipendenti un sano realismo perché non ha senso mettere numeri in bilancio che nel 2008, rebus sic stantibus, non si possono trasformare in somme erogabili.

Anche in questo caso sorge il dubbio che si miri a raggiungere qualcos'altro, un qualcosa che va ben oltre il voler far vedere come si è bravi a fare i sindacalisti.
C'è come un disegno volto a mettere ostacoli ad una Amministrazione che sta mettendo mano ai vari settori del Comune sia strutturalmente sia sul piano delle risorse umane ponendosi con i dipendenti sul piano della collaborazione prima ancora che del rispetto, pure dovuto, degli obblighi di lavoro.
E' un'Amministrazione che chiede ai propri dipendenti di recuperare in termini di produttività e di immagine.
Più volte Buscema ha detto che l'assioma dipendente=fannullone non l'ha creato lui (ci si rivolga per la paternità di questa definizione ai sigg. Berlusconi e Brunetta n.d.r.) e che anzi lui ritiene il personale comunale come una risorsa.
Ma è una risorsa da utilizzare nel migliore dei modi con la necessaria rimodulazione degli uffici e gli adeguati spostamenti del personale.
E non si faccia l'errore di scambiare la volontà di dialogare e trovare insieme soluzioni come una debolezza....
Lo si è visto con l'individuazione del personale per la notifica dei ruoli dell'acqua: si è chiesto di aderire volontariamente e su 300 dipendenti circa dell'area B si sono presentati solo in 2 (DUE).
Dopo si è passati all'ordine di servizio.
E si tratta di recuperare somme che andranno in buona parte al pagamento dei loro stipendi.....
E' bene ricordarsi che questa Amministrazione ha il pieno sostegno dei partiti della coalizione e della stragrande maggioranza dei cittadini e non verrà messa in crisi dalle difficoltà respiratorie attuali e future di qualche, sparuto, dipendente...

Si vuole la dichiarazione del dissesto finanziario?
Ma a chi gioverebbe?
Possibile che esistano dirigenti sindacali che, pur di dimostrare la propria tesi sul non totale passaggio di ruolo dei cd. precari, vogliano il dissesto finanziario per ottenerne il licenziamento atteso che il dissesto ha per tutti i precari e il cd. indotto questa conseguenza?
O il dissesto e i relativi licenziamenti sono voluti per garantire una qualche risorsa in più ai propri iscritti cd. "di ruolo" a scapito di quelli che di ruolo non sono?

Possibile che la classe dirigente sindacale si renda partecipe o assecondi per meri interessi di bandiera questa lotta tra categorie di dipendenti le une contro le altre armate?
Garantirsi il proprio angolino sulla nave prevale sull'esigenza che questa non faccia naufragio?

Per concludere, non si chiede al sindacato di diventare la longa manus dell'Amministrazione o di questa maggioranza né di rinunciare al suo ruolo a difesa dei diritti dei lavoratori, si auspica che il sindacato mostri quella serietà e lungimiranza (ovvero il saper guardare aldilà del proprio orticello di iscritti) propri di chi svolge un ruolo fondamentale in un momento molto delicato della vita dell'ente locale.
Che si confermi, per il bene stesso della città più che per le sorti della giunta Buscema, come vera classe dirigente.

Ezio Castrusini.



Attendendo i "Conti" di Modica.....

......possiamo cominciare a farci un'idea ascoltando il Sindaco Buscema nella trasmissione "Opinioni a confronto".
Questi i giorni e gli orari:

VIDEOMEDITERRANEO:

Venerdì 05/09 alle ore 15.15
Domenica 07/09 alle ore 14.30

TELETRE:

Venerdì 05/09 alle ore 20,00
Domenica 07/09 alle ore 21,00.