LETTERA DI ROMANO PRODI

Care amiche e cari amici,
nel momento in cui ribadisco la mia già provata volontà di rimanere al di fuori della politica del nostro Paese, sento il dovere, come semplice cittadino, di sottolineare l'importanza del voto a cui noi italiani siamo chiamati.

Anzitutto un voto per l'Europa. In questa linea richiamo la necessità di rafforzare il Partito democratico ricordando come esso abbia sempre con convinzione sostenuto le grandi scelte europee quali l'euro e l'allargamento che, come si è dimostrato in questa fase di durissima crisi, sono la principale difesa per l'Europa e l'Italia.

La seconda ragione nasce dall'intensificarsi di numerosi segnali di allarme e di interrogativi da parte di tanti amici ed osservatori stranieri per la caduta di dignità e per la qualità democratica del nostro paese, segnali che ho colto con sofferenza nella mia attività internazionale.

Di fronte a questo il Partito democratico, pur nel suo non facile cammino, è l'unica concreta risposta.

Non è tempo né di astensioni né di sofisticate distinzioni

E' il momento di dimostrare che l'Italia può essere diversa, che ha profonde radici etiche e che è ancora capace di contribuire alla crescita democratica di una nuova Europa.

Con amicizia

Romano Prodi

Bologna 3 giugno 2009

Ritorno al passato: il tempo di Caligola

Un tempo il sig. Gaio Giulio Cesare Germanico, inteso Caligola, ebbe a nominare un cavallo come senatore.
Passò per un gesto di pazzia ma può benissimo essere interpretato come un segno dell'assoluto potere cui era ormai arrivato il principato romano: tanto forte da potersi permettere di disprezzare la più antica, e un tempo più potente, istituzione della repubblica romana.
La storia ha fatto il suo corso ed oggi con l'avvento della democrazia le cose, pur rispettando gli antichi canoni del potere, si sono evolute: non più nomine di animali ma di persone.
I diretti interessati mi scuseranno o mi presenteranno una querela contro, facciano loro, ma non riesco a vedere nella recente nomina dei consulenti presso il C.I.P.E. dei sigg.ri Terranova, Galizia e Cavallino così propagandata dall'on. Minardo inteso Nino niente altro che una manifestazione di potere o dell'arroganza del potere.
Ovviamente a spese di tutti noi contribuenti visto che, salvo smentita, non si parla di consulenze gratuite.
Il Comitato interministeriale della programmazione economica è presieduto dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, e si compone di 12 membri permanenti:

il Ministro dell'economia e finanze (Vice Presidente), Giulio Tremonti
il Ministro degli affari esteri,
Franco Frattini
il Ministro dello sviluppo economico, Claudio Scajola
il Ministro delle infrastr. e trasporti, Altero Matteoli
il Ministro del lavoro, salute e politiche sociali, Maurizio Sacconi
il Ministro per le politiche agricole e forestali, Luca Zaia
il Ministro dell'ambiente e tutela del territorio e del mare, S.Prestigiacomo
il Ministro per i beni e attività culturali, Sandro Bondi
il Ministro dell'istruzione, università e ricerca, Mariastella Gelmini
il Ministro per le politiche europee, Andrea Ronchi
il Ministro per i rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto
il Presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e Province Autonome, Vasco Errani

Segretario del CIPE è il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri,
Gianfranco Miccichè.

Partecipano alle riunioni del Comitato:

il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Gianni Letta
il Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi
il Presidente dell'ISTAT, Luigi Biggeri

Su invito del Presidente, possono essere chiamati a partecipare alle sedute del CIPE anche:
-Ministri non appartenenti al CIPE
-vertici di istituzioni ed enti pubblici in relazione agli argomenti all'ordine del giorno
-rappresentanti di Regioni e Province, quando, ad esempio, siano iscritti all'ordine del giorno argomenti relativi ad opere infrastrutturali previste dalla legge 443/2001.

I tre prescelti devono quindi appartenere ad una di queste ultime due categorie : o sono considerati VERTICI DI ISTITUZIONI DI ENTI PUBBLICI ;
OPPURE SONO EQUIPARATI A RAPPRESENTANTI DI REGIONI E PROVINCE, con una notevole competenza in materia di infrastrutture ed insediamenti produttivi strategici ed altri interventi per il rilancio delle attività produttive (L.443/2001).


Io non riesco ad immaginare, con tutto il rispetto per la persona, un Tato Cavallino che presta consulenze al governatore della banca d'Italia o al ministro dell'economia su questioni di politiche economiche comunitarie.

Cmq sono sempre pronto a rivedere queste mie impressioni quando vedrò all'opera i neo consulenti.
Nel frattempo rimango indignato.