L'importanza dell'ortografia......

uesto è un simpatico manifesto che da qualche giorno a questa parte si trova in giro per la città, specialmente sui pannelli dedicati alla campagna elettorale per le europee.
A quanto pare la lamentela dei giorni scorsi sulla mancata assegnazione degli spazi di affissione era preordinata all'esposizione di questo manifesto.
Per i manifesti elettorali dei vari candidati del cdx, infatti, non ci sono problemi di spazio in quanto ogni muro della città ed ogni distributore di carburante del circondario è già idoneo allo scopo.
Come sempre del resto........
L'attenzione si focalizza subito sul maiuscolo MPA affiancato, previo trattino, al minuscolo pd.
Errore di ortografia o tentativo di far passare il concetto che chi governa a Modica è l'Mpa e non il Pd?
Forse l'intento dell'autore del manifesto si avvicina di più alla seconda ipotesi visto che tutti gli argomenti sinora portati avanti dall'opposizione hanno avuto a fondamento la critica all'alleanza amministrativa Mpa-Pd e alla relativa leadership della coalizione.
Il manifesto prosegue puntando il dito sui presunti malesseri di questa maggioranza evidenziando i pessimi risultati conseguiti per le continue lotte intestine che, secondo il pdl, esisterebbero tra le sue componenti:
1) bilancio preventivo in gravissimo (!) ritardo: Modica lo ha approvato entro il termine di legge del 31 maggio, uno dei primi comuni in Sicilia;
2) città invasa dai rifiuti e sempre più sporca:giusto, ma siccome Buscema ha pagato tutto il dovuto e qualcosina anche del notevole debito pregresso, ci sarà pure un qualche motivo perché la ditta dopo anni di silenzio sotto la precedente amministrazione abbia deciso di risvegliarsi e di usare il ricatto del mancato pagamento dei suoi dipendenti e conseguente sciopero di questi per ottenere subito quello che negli anni passati si era limitata a chiedere blandamente; a chi dobbiamo rendere grazie per la città volutamente lasciata sporca?
3) la raccolta differenziata sempre più lontana: forse entriamo nelle competenze dell'Ato ambiente presieduto dal Dr. Vindigni (area Pdl) e composto dai Sindaci della provincia ( schiacciante maggioranza cdx);
4) strade sempre più dissestate ed impercorribili: l'ultimo rifacimento del manto stradale risale al governo Ruta. In sei anni di governo di cdx non c'è stata alcuna manutenzione delle strade degna di questo nome e ora si scandalizzano della loro condizione. Grazie.
5) disaccordo totale sulla sorte delle società miste: visto che la volontà dell'amministrazione e della coalizione di maggioranza è unanime per lo scioglimento di dette società, evidentemente l'autore del manifesto non è stato ben informato. Non fa nulla, può capitare anche ai migliori........

Una frase colpisce particolarmente: "un sindaco politicamente debole...."
Tenuto conto che in 11 mesi la giunta Buscema:
1) ha proceduto al recupero dei canoni idrici, cosa che il predecessore, politicamente forte, aveva totalmente trascurato temendo forse l'impopolarità;
2) ha ridotto il numero dei dirigenti comunali e messo mano al riordino della pianta organica del Comune;
3) ha voltato totalmente pagina sulle politiche culturali con una stagione teatrale di buon livello a costi irrisori e con manifestazioni tipo Carnevale e le altre inserite nel progetto "Nel solco della tradizione" che hanno realmente coinvolto tutta la città senza tradursi in un inutile dispendio di risorse economiche per spettacoli costosi ma privi di contenuto;
4) ha approvato un bilancio che seriamente persegue l'obiettivo del risanamento finanziario;
5) sta procedendo allo scioglimento delle due società collegate perché eccessivamente onerose per il Comune garantendo nel contempo i livelli occupazionali.
Ebbene, se questi sono segnali di debolezza politica allora non si ha alcuna remora a dire che è meglio essere politicamente deboli ma fare scelte serie e coraggiose che essere i "forti" della politica e basare la propria carriera politica sul facile consenso di natura demagogica specie quando questo è creato grazie alle proprie fortune economiche.

In tutte queste scelte il Sindaco Buscema è sempre stato sostenuto ed incoraggiato dal Pd la cui azione politica .
mira a dare risposte ai problemi della città più che alla supremazia sulle altre forze politche della coalizione.
L'errore di ortografia lo lasciamo ben volentieri a chi fa della lotta per la conquista del potere per il potere fine a se stesso l'essenza della sua politica e della sua esistenza in politica.

Preoccupazione e sconcerto

Ricevo e pubblico.

A distanza di una settimana dal consiglio comunale aperto e di fronte all'ennesimo comunicato da parte del gruppo dell'UDC e dei Popolari, ci sembra veramente preoccupante che non ci sia, da parte loro, traccia alcuna della comprensione della gravità di ciò che è accaduto.
Durante la seduta del consiglio aperto del 21 maggio scorso, una persona (e questo in uno stato civile dovrebbe già bastare) che è anche consigliere comunale, ha espresso il proprio pensiero e fatto le proprie valutazioni, che certamente non avranno trovato il favore di parte dell'uditorio, ma nel suo pieno diritto; per questo, il consigliere Nino Cerruto è stato aggredito, fatto oggetto di insulti molto pesanti e gravi ed invitato ad abbandonare l'aula.

Si è evitata l'aggressione fisica solo per l'intervento dei vigili e di alcuni dei presenti.


Ma è possibile che il potere logori fino al punto di non rendersi conto che ci sono delle regole, che ci sono dei limiti, che si era nel luogo della città deputato al dialogo e al confronto?

E invece si pensa di reagire con la violenza verbale e quasi fisica e di essere, addirittura, legittimati a farlo.

Evidentemente le tante manifestazioni di solidarietà al consigliere Nino Cerruto e gli interventi fatti in questa direzione da tanti gruppi, associazioni e singoli cittadini, primo tra tutti quello del PD, che ha stigmatizzato fortemente l'accaduto: "..È stato infranto uno dei principi cardini della nostra costituzione, ossia quello della libera espressione di pensiero e, cosa ancora più grave, ciò è avvenuto a scapito di un rappresentante dei cittadini eletto democraticamente. È stato violato l’art. 41 comma 3 del regolamento consiliare nella parte in cui garantisce la libertà di espressione dei membri del consiglio comunale.", non sono bastate a far comprendere a questi signori quanto grave sia stato tutto ciò.

Esprimiamo, pertanto, preoccupazione e sconcerto.

Riteniamo che questa vicenda non possa essere sottovalutata e, anzi, a prescindere dai risvolti giudiziari che ci saranno, ci attendiamo iniziative, innanzitutto, da parte del Presidente del Consiglio, in quanto garante dello svolgimento delle attività del Consiglio.

È necessario che la città e le istituzioni che la governano riflettano sull’accaduto e prendano i necessari provvedimenti affinchè fatti simili non abbiano mai più a ripetersi.

Modica, 28.05.2009

Una Nuova Prospettiva - Movimento politico della città di Modica.

Consiglio comunale aperto del maggio 2009: democrazia o antidemocrazia?

Qualcuno ha definito il consiglio comunale aperto tenutosi qualche giorno fa come un clamoroso autogol della maggioranza in quanto era prevedibile che l'opposizione alla presenza dei lavoratori delle società Multiservizi e Rete Servizi facesse la parte del leone cavalcando la protesta e il malessere dei lavoratori che temono per il loro posto di lavoro.
E per certi versi si potrebbe pure dire che sia andata così perché è molto più semplice enunciare propositi teoricamente perfetti ma che non hanno alcun riscontro con la realtà ed in particolare con la situazione finanziaria in cui versa il Comune che proporre soluzioni difficili che rasentano la cd. "macelleria sociale" ossia incidono in modo non indifferente sui posti di lavoro.
Sono dell'idea che invece questo consiglio comunale aperto si dovesse tenere perché è il consiglio comunale il luogo dove le varie problematiche devono essere discusse e tanto più esse sono delicate e incisive per il futuro della vita cittadina tanto più ampia deve essere la partecipazione al dibattito.
Anche a costo di dover assistere ad interventi che si limitano a rendere omaggio all'arte della retorica e alla pratica della demagogia.
Come è nella natura stessa di un consiglio comunale aperto, non si è deciso nulla sulla sorte delle società collegate e, di conseguenza, sulla sorte dei relativi lavoratori.
Sono solo emerse le linee di principio su cui intende muoversi l'Amministrazione e la maggioranza che la sostiene.
Nulla di nuovo sotto il sole perché sono linee già ampiamente illustrate in campagna elettorale e ben riassunte dal Sindaco nel suo discorso al termine dei lavori consiliari.
In quello che può definirsi uno dei migliori discorsi pronunciati dal Sindaco in consiglio comunale, Buscema ha ricordato che lui fu tra quelli che votarono l'istituzione della Modica Multiservizi vista come una soluzione per una migliore efficienza dei servizi pubblici e come una risposta al problema del precariato.
Il sindaco ha fatto presente con pacata fermezza che nessuno degli obiettivi posti alla base della nascita della Multiservizi (enunciati uno per uno con la delibera alla mano) è stato raggiunto e che anzi si è ottenuto l'effetto opposto creando quella situzione che tutti conosciamo.
Non efficienza con economicità di gestione ma massima inefficienza a costi esorbitanti.
Ed è sintomatico che lo stesso amministratore unico della società nel difendere la professionalità della maggior parte dei dipendenti citi come esempio l'avvenuta scerbatura intorno all'inaugurando centro servizi in c.da Michelica: si badi bene non l'effettuazione di chissà quale lavoro od opera a tempo di record ma la scerbatura ossia un lavoro che dovrebbe rientrare nell'ordinario e non certamente essere menzionato come motivo di merito.
Dico dovrebbe perché viste le condizioni delle nostre strade e quartieri l'essere riusciti a scerbare un pezzetto di luogo appare quasi miracoloso: il banale che diventa evento eccezionale degno di menzione.
Buscema illustra poi il perno della sua politica di risanamento finanziario che poggia su sacrifici equamente suddivisi tra le varie categorie di lavoratori che ruotano attorno al Comune, dipendenti, precari, lavoratori delle cooperative e delle società collegate.
Non esiste, sostiene Buscema, una categoria più colpita delle altre ma tutte sono equamente chiamate a sacrifici per poter uscire dalla crisi finanziaria in cui versa il Comune.
Perché essere realmente a favore dei lavoratori si traduce nel mettere in atto tutte le misure che garantiscano il sacrosanto diritto di percepire una retribuzione puntuale, altrimenti non si può parlare di tutela dei diritti dei lavoratori.
Buscema conclude definendosi "cattocomunista" ossia sensibile ai problemi dei dipendenti sia come persone che come lavoratori. Solo per questo motivo pur avendo in tempi non sospetti denunciato l'enorme danno finanziario che derivava dal mantenere in vita i carrozzoni clientelari e pur non avendo persone da proteggere all'interno di dette società non ha proceduto all'immediata liquidazione di queste.
Perché, sottolinea, ha ben presente il dramma che vivono le persone che su quel lavoro hanno fatto affidamento ed è proprio per questo che la decisione arriva a quasi un anno dal suo insediamento dopo che ogni possibile soluzione per salvaguardare i livelli occupazionali è stata attentamente esaminata.
Si dichiara, infine, disponibile ad ulteriori confronti purché sia chiaro che il tempo di decidere è ormai arrivato.

Ma quest'ultimo consiglio comunale sarà ricordato per un episodio veramente grave già ampiamente conosciuto: l'interruzione arrogante e violenta dell'intervento del consigliere Cerruto.

Rinvio per la lettura integrale dell'intervento al sito de "Una nuova Prospettiva"
http://www.unanuovaprospettiva.it/2009/05/23/modica-consiglio-comunale-aperto-del-21-maggio-2009-il-testo-integrale-dellintervento-di-nino-cerruto/

Riporto solo la parte finale a seguito della quale è nato il putiferio:
"È ha centrato un obiettivo perché ha voluto acquisire un consenso sulla vostra pelle e c’è riuscita, e ha voluto mettere in difficoltà l’amministrazione per colpe che non sono sue ma che ha trovato.
E non è credibile la distanza che c’è tra le parole dette dal Dottore Drago, dal Dottore Drago, interesse per la città, interesse per le persone, per il bene comune, perché la loro storia giudiziaria, la loro storia politica a livello regionale e a livello locale non li rende più credibili, non li rende più credibili…[qui si è scatenato il finimondo]".

Discorso condivisibile nei contenuti quello di Cerruto.
Condivisibile e che si deve portare avanti nella misura in cui si rende necessario ricordare che in uno stato democratico le sentenze definitive di condanna non attribuiscono la palma del martirio ma lo status irrevocabile di colpevole del reato ascritto.

Discorso non condivisibile nel contesto dove è stato pronunciato perché si discuteva del futuro della multiservizi e non già della dirittura morale o della fedina penale dei presenti in aula.
Un intervento che spiegasse quali soluzioni intendeva proporre il movimento politico rappresentato dal Cerruto sarebbe stato più pertinente.

Ma, indipendentemente da queste valutazioni la reazione dell'on. Drago e dei suoi amici di partito non è in alcun modo giustificabile e va fermamente condannata.
Non penso che si sia trattato di un incontrollabile scatto d'ira, non nel caso di una persona intelligente e dalla lunga esperienza politica come Drago.
Con quel suo gesto l'onorevole ha voluto semplicemente dimostrare ai presenti che è ancora un potente con un seguito di persone pronte a fare la qualsiasi per lui.

Ma preoccupa ancora di più che si sia impedito ad un consigliere comunale di concludere il suo intervento perché a qualcuno non gradito.
Occorre l'impegno di tutti, magistratura compresa, perché fatti simili non avvengano più: evitiamo di trasformare la nostra democrazia in una repubblica delle banane più di quanto non lo sia già.
Ezio Castrusini

P.S.: Dedicato a chi nel dopo consiglio ha sostenuto che Cerruto è stato trattato bene perché i modicani siamo tutti affettuosi tra noi a differenza di ciò che accade a 30 Km di distanza da Modica...

Solidarietà a Nino Cerruto

Il gruppo consiliare del Partito Democratico esprime piena solidarietà al consigliere Nino Cerruto.
Quello che è successo nella seduta del consiglio comunale, dove si trattava l’argomento sul destino delle società partecipate, è qualcosa di riprovevole e di inaudito.
Non è possibile che nel luogo per antonomasia più democratico della città si possa impedire ad un consigliere di portare a termine il proprio discorso.
È stato infranto uno dei principi cardini della nostra costituzione, ossia quello della libera espressione di pensiero e, cosa ancora più grave, ciò è avvento a scapito di un rappresentante dei cittadini eletto democraticamente.
È stato violato l’art. 41 comma 3 del regolamento consiliare nella parte in cui garantisce “la libertà di espressione dei membri del consiglio comunale”.
Capiamo perfettamente che in quel frangente l’opera svolta dal presidente del consiglio è stata provvidenziale per stemperare il clima e gli animi, ma ciò che non capiamo, e che anzi condanniamo, è il fatto che l’azione intimidatoria nei confronti di un consigliere comunale, non è scaturita dai lavoratori presenti in aula, che avevano tutti i motivi per essere arrabbiati a causa delle condizioni di disagio che stanno vivendo, ma da coloro, parlamentari della repubblica, consiglieri provinciali e comunali, sindacalisti, che dovrebbero essere i primi sostenitori e custodi delle più elementari regole democratiche.
Non vogliamo entrare nel merito del discorso fatto dal consigliere Cerruto, ciò che invece ci preme rivendicare è il diritto di tutti noi ad esprimere le nostre opinioni liberamente e senza condizionamenti di alcun genere.
Vogliamo citare una celebre frase di Voltaire che recita “Non condivido ciò che dici, ma sarei disposto a dare la vita affinché tu possa dirlo”.
Ecco, vorremmo che Lei signor presidente del Consiglio, e tutti noi consiglieri, che in quella occasione non abbiamo avuto il coraggio di reagire, alzandoci ed andando via, facessimo nostra questa citazione in modo che, da oggi, in aula, siano rispettati i principi di democrazia e di libertà di espressione, della quale Lei è il massimo garante, e siano stigmatizzati comportamenti rissosi che oramai stanno diventando una prassi consolidata di certi esponenti del consiglio comunale.

Il gruppo consiliare del Partito Democratico di Modica

SCENARIO MEDITERRANEO CHIUDE A MODICA CON “FUORI LUOGO”

Scenario Mediterraneo, il progetto del Circuito Teatrale Regionale Siciliano patrocinato dall'Assessorato Regionale al Turismo, ritorna in scena al Teatro Garibaldi di Modica con lo spettacolo “Fuori Luogo”.
L’appuntamento è per giovedì 14 maggio 2009 alle ore 21.00.
La regia dello spettacolo è di Sandro Tranchina, Alfio Scuderi e Roberto Salemi. Nel cast ci saranno Barbara Tabita, Filippo Luna, Marta Lunetta, Roberto Salemi, Stefania Blandeburgo, Fabrizio Romano, Francesco Risata e per la prima volta in un ruolo teatrale Marcello Mordino.
Lo spettacolo è liberamente tratto dai racconti “Il viaggio segreto” di Niels Bohr di Santo Piazzese, “La pupa di zucchero” di Lilia Zaouali e “Il dialogo di Nordia” di Maria Attanasio, anche in questo caso raccolti nell’antologia “Il sogno e l'approdo. Racconti di stranieri in Sicilia”, edito da Sellerio.
Lo spettacolo si compone dunque di tre scene, che diventano metafora di altrettanti aspetti del rapporto con lo straniero, con l’altro da se, che ciascuno dei tre autori ha colto nei comportamenti dell’uomo. Le tre scene si svolgono all’interno dello stesso condominio, pur raccontando tre storie ambientate in epoche diverse: a cucire insieme i vari passaggi temporali sono i ricordi del portiere dello stabile.