Pro Chiesa di San Giovanni

Ricevo e pubblico:

Al sig. Sindaco
Al sig. Presidente del Consiglio Comunale
Ai sigg. Assessori
Ai sigg. Consiglieri Comunali
Comune di Modica
E p.c. Agli organi di informazione

MOZIONE D’INDIRIZZO

Oggetto: Interventi di restauro e consolidamento presso alcune Chiese di Modica

Tra i principali luoghi di attrazione turistica della nostra città vi sono senz’altro gli edifici destinati ai luoghi di culto religioso.

Alcuni di questi, come la Chiesa di S. Giorgio, sono rappresentativi, al pari del castello dei conti, dell’intera città, altri lo sono di singoli quartieri.

Le “nostre” Chiese restano, per la loro statura artistica e per la loro storia, non solo un punto di riferimento per tutti coloro che vengono a visitare la città, ma anche per noi che siamo nati e viviamo in questo splendido angolo della Sicilia sud orientale.

Ogni modicano ha vissuto, in qualcuna di queste Chiese, un momento particolarmente significativo della propria vita: un battesimo, un matrimonio, l’ ultimo saluto ad una persona cara, e tante particolari ricorrenze.

Ecco allora che queste Chiese diventano anche luogo d’identità personale e collettiva, perché entrano a far parte del vissuto di ciascuno di noi e, come tali, ci appartengono, dobbiamo sentirle nostre e sentircene tutti responsabili in particolari momenti, quando il lento divenire del tempo, accompagnato dall’incuria umana, compromette il loro stato.

E’ il caso della Chiesa di S. Giovanni a Modica Alta, chiusa ai fedeli dal 2003 per lavori di restauro e consolidamento, lavori che dovevano essere completati entro il 18 Maggio 2005, ma che, relativamente al 1° stralcio, si sono conclusi solo qualche mese fa; essa, però, rimane ancora oggi un cantiere aperto lontana da ogni prospettiva di “degna” apertura.

Questo intervento è un esempio di come i lavori effettuati abbiano provocato più danni di quelli che avrebbero dovuto riparare.

Sono stati effettuati infatti lavori di consolidamento, rifacimento del tetto e degli intonaci esterni, intonaci che già, lungo la parete laterale che guarda a sud, si stanno staccando. Ma a causa di frequenti interruzioni dei lavori, per via di richieste di varianti in corso d’opera, il tetto è rimasto per lungo tempo non adeguatamente coperto, causando ciò notevoli infiltrazioni d’acqua. Il risultato è stato che sculture in pietra, stucchi, affreschi, sono stati irrimediabilmente rovinati. Le colombe hanno poi fatto la loro parte (in questo caso non di pace!).

Gli appelli che il Parroco ha sistematicamente rivolto al Direttore dei lavori, ai responsabili politici locali ed ai funzionari del Dipartimento della Protezione Civile, non hanno prodotto il dovuto effetto, consentendo un così tale scempio.

Del finanziamento iniziale, di 1.700.000 €, sono rimasti 300.000 €, da utilizzare per il ripristino di stucchi, pitture, intonaci e pavimenti. Resta il dubbio che queste risorse siano sufficienti per il recupero di tutte le opere danneggiate, per prevenire gli ulteriori effetti che da qui a qualche anno si riveleranno per le infiltrazioni d’acqua e per la ristrutturazione delle due Cappelle laterali, della Sacrestia e della Canonica, quest’ultime due escluse da ogni forma di intervento.

Non possiamo assistere passivamente, come rappresentanti istituzionali e, ancor più, come cittadini, al degrado di questo patrimonio artistico ricco di storia.

Né una città, dichiarata patrimonio dell’UNESCO, può rimanere inerte quando vengono compromessi e danneggiati quei beni per cui la città è stata insignita di tale titolo. Infatti questo discorso non riguarda solo la Chiesa di S. Giovanni, ma investe quasi tutte le Chiese, non ultima quella di S. Giorgio.

Con la presente chiedo all’Amministrazione ed all’intero Consiglio Comunale di sollecitare, attivando tutte le possibili procedure istituzionali, il Dipartimento della Protezione Civile e tutte le competenti autorità a progettare ed effettuare in maniera tempestiva e competente tutti quegli interventi che questi luoghi, come dovuto atto morale, meritano.

Modica, 28/10/2007
Il capogruppo della lista
Antonello – Una Nuova Prospettiva

Nino Cerruto

Interrogazione relativa ai disagi dei residenti di v.le degli Oleandri

Ricevo e pubblico:



Al Sindaco
All’Assessore alla Polizia Municipale
E p.c. al Presidente del Consiglio Comunale
Comune di Modica
Agli organi di informazione

Oggetto: disagi in Viale Degli Oleandri a causa della sosta di mezzi (ingombranti) pubblici e privati.

Con una petizione del 07/04/07 i residenti della via in oggetto specificata hanno rilevato i gravi problemi dovuti all’inquinamento acustico ed atmosferico a causa dei mezzi pesanti che quotidianamente, particolarmente nelle ore di punta, sostano nella suddetta via.

La presenza nel quartiere di diverse persone anziane ed ammalate rende ancora meno tollerabile il disagio, aggravato anche dalla presenza di rumorosi motorini, opportunamente “truccati”, che, indisturbati, effettuano gimkane e di automobili che percorrono il viale con velocità sostenuta costituendo un grave pericolo per l’incolumità fisica delle persone.

Esistono tre ordinanze, una sindacale e due del dirigente del 7° Settore, che regolamentano le sosta dei veicoli in servizio pubblico di linee per trasporto di persone al servizio degli studenti, riservando parte del piazzale Fabrizio (ora Baden Powell) alla sosta ed ai capilinea dei superiori mezzi.

Tra l’altro le fermate, fuori sevizio e non, lungo il viale degli Oleandri, sono state qualche volta causa di incidenti tra automezzi provenienti dalle traverse presenti lungo il viale, a causa della conseguente ridotta visibilità.

Non è poi servita l’inversione del senso unico in via Cincinnato, attuata recentemente dall’Assessore Aprile, per favorire il flusso veicolare; anzi ha avuto l’effetto opposto per via dell’accresciuta congestione del traffico sia in via Silla che in viale degli Oleandri. Infatti, come era facilmente prevedibile, tutti quelli che, dalla zona dove sono ubicate le scuole, si devono immettere nella Via Nazionale, lo devono fare necessariamente dal Viale Degli Oleandri, dove da sempre, al termine delle lezioni scolastiche, così come in Via Cincinnato, si sono registrate code di automezzi. Non è poi secondario il fatto che in tal modo l’incrocio tra Via Cincinnato e Via Silla è diventato più pericoloso, in quanto scendendo da via Cincinnato per vedere chi proviene da Via Silla bisogna sporgersi talmente da trovarsi praticamente al centro dell’incrocio.

Si chiede pertanto:
- Quali iniziative l’Amministrazione intende adottare per rendere immediatamente esecutive le ordinanze n. 183 /Ro del 03/10/1995, n. 405/OR del 17/09/1999 e n. 589/OR del 15/10/2004;
- Quali percorsi alternativi, come ad es. il raggiungimento di p.le Baden Powell direttamente dalla via Caitina, e strategie l’Amministrazione ritiene, nel breve e medio termine, di poter individuare per rendere più vivibile e sicura la zona oggetto di questa interrogazione e per garantire agli anziani ed agli ammalati, ivi residenti, una migliore qualità di vita;
- Che alla presente venga data risposta scritta entro i termini stabiliti dall’art. 20 del vigente Regolamento del Consiglio Comunale.

Modica, 24/10/2007
Il capogruppo della lista
Antonello – Una Nuova Prospettiva
Nino Cerruto

Interrogazione su locali di via Ente Liceo Convitto


Ricevo e pubblico:

Al Sindaco
All'Assessore ai LL.PP
E p.c. al Presidente del Consiglio Comunale
Comune di Modica
Agli organi di informazione

Oggetto: utilizzo di due grotte di proprietà comunale in via Liceo Convitto. Interrogazione.

Le grotte in oggetto specificate, ubicate al n. civico 58, risultano acquisite al patrimonio comunale, con atto d'acquisto, dal 1991.

Nell'area sovrastante si trova una zona verde, di circa 60 m2, sempre di proprietà comunale.
In atto le grotte, provviste di cancelli e lucchetti che a suo tempo sono stati divelti, vengono, da circa 5 anni, utilizzate da un privato per deposito di materiale vario, causando ciò problemi di carattere igienico per la presenza di topi e ratti.
Con la presente si chiede:
se l'amministrazione è a conoscenza della proprietà delle suddette grotte;
quali iniziative intende porre in essere per riappropriarsene ed utilizzarle;
che venga data risposta scritta da parte degli Organi in indirizzo.

Modica, 20/10/2007

Il capogruppo della lista

Antonello – Una Nuova Prospettiva

Nino Cerruto

Le due facce della politica: brevi osservazioni sul consiglio comunale di Modica del giorno 08.10.07.

Giorno 8 u.s. a Modica si sono tenuti due consigli comunali in uno.
Il primo ha avuto ad oggetto un punto che sta a cuore all’intera città perché sentito da tutti i modicani che ogni giorno si alzano, vanno a lavorare, a studiare, affrontano il caos del traffico cittadino, il caro-euro etc. ovvero la violazione da parte del consigliere Enzo Scarso del diritto assoluto facente capo a Forza Italia di stabilire chi debba sedersi sulla poltrona del presidente del consiglio comunale.
Non sfugge ad alcuno l’importanza vitale di detto problema per lo sviluppo e le sorti stesse della nostra collettività.
Il dibattito che ne è seguito all’interno della maggioranza di centro destra è stato all’altezza dell’importanza della questione.
Apprezzabile l’intervento del consigliere Avv. Carmelo Scarso tutto volto a difesa dei nuovi componenti del suo gruppo consiliare passato per grazia del signore (no, non Quello che sta nell’alto dei cieli ma quello che con l’umiltà di sempre passa il suo tempo tra la Provincia e la Camera dei Deputati) a quattro consiglieri ed un presidente del consiglio comunale e qualche assessore.
Apprezzabilissimo l’intervento del consigliere Marisa Giunta che di fronte ai lavoratori delle cooperative non pagati da mesi e che rivendicavano con la loro silenziosa presenza nella sala del consiglio i loro diritti ha giustamente affermato (traduco dal politichese all’italiano latino) che è prioritario per i politici completare i giochi dell’acchiappaseggiola o dello scippapoltrona prima di poter esaminare (in via residuale n.d.r.) i problemi delle persone che pure con il proprio voto hanno contribuito alla loro elezione. Di alto valore pedagogico l’esempio portato dalla consigliera in questione e cioè che se in famiglia vi sono liti occorre definirle prima di potersi occupare d’altro. Famiglia piuttosto sciagurata, dico io, quella in cui alla presenza di componenti affamati i capifamiglia non provvedono a sfamarli perché prima debbono finire di litigare per il proprio posto da occupare a tavola…….
Si apprezza la sincerità del centro destra per aver portato in pubblico argomenti che solitamente si trattano nelle segreterie dei partiti (trattandosi di alta Politica con la “P” maiuscola) ma rimane il disgusto per lo spettacolo cui si è assistito. Caro sindaco Torchi, sono queste le cose che tengono i giovani lontani dalla politica altro che gli interventi del consigliere Cerruto sul clientelismo e sul mobbing elettorale: viene voglia di V-day….
Non sfugge neppure la mossa di portare in aula i lavoratori delle cooperative per sviare un dibattito attualmente sgradito ai neo consiglieri dell’Mpa: ciò considerando che il promotore del punto all’o.d.g. del consiglio è stato assessore ai servizi sociali nella passata consiliatura e che l’attuale assessore ai servizi sociali è della stesso partito. Di tempo e mezzi per parificare lo stipendio dei lavoratori delle cooperative con i dipendenti comunali quanto alle cadenza di pagamento (ovvero a cadenza mensile anziché a periodi più lunghi) ne hanno avuto a iosa.
Caro Nino Cerruto, nel tuo intervento hai giustamente detto, citando un proverbio africano, che quando due elefanti litigano chi ci rimette è l’erba; permettimi di aggiungere che quando i due elefanti si metteranno d’accordo sarà sempre l’erba a rimetterci almeno finché ci saranno elefanti o l’erba continuerà a volere fare l’erba…..
Nella serata dell’8 ottobre si è anche assistito ad un altro consiglio comunale dove finalmente la politica ( quella con la “p” minuscola perché si occupa dei problemi della gente e della programmazione dello sviluppo della città) ha in modo inatteso preso il sopravvento.
Si è discusso, infatti, sull’approvazione di una variante al PRG per permettere la costruzione di un grande centro commerciale in c.da Michelica.
Ampio il dibattito che ha coinvolto entrambi gli schieramenti volti ad esaminare la questione specie per ciò che riguardava l’incidenza di una tale struttura, per il numero dei clienti che attirerà, sul traffico veicolare nella zona interessata.
Un po’ litigioso al suo interno il centro destra, vedasi lo scontro dialettico tra i consiglieri Scarso e Rizza, ma occorre considerare che la “invincible armada” era priva del suo condottiero, il sindaco Torchi, assente per motivi di salute ed a cui vanno i miei sinceri auguri di pronta guarigione.
Interessante l’intervento del consigliere Rizza che ha fatto emergere la necessità non solo di ampliare la strada esistente ma anche di creare vie alternative quali la cd. Bretella di Beneventano. E’ auspicabile che detto intervento si faccia e che il consiglio si faccia promotore di ciò presso la Provincia.
La delibera è stata approvata con gli emendamenti del centrosinistra, condivisi pressocché da tutta la maggioranza, volti all’ampliamento della strada esistente tra il rotatoria “ Fiat” e c.da Michelica, alla creazione di una rotatoria adeguata all’altezza dello svincolo tra l’erigendo centro commerciale e la zona artigianale, al reperimento di fondi per le opere in questione, al potenziamento della strada che va dalla curva di Olivari alla chiesa della Trinità.
Solo i consiglieri Giannone e Cerruto hanno menzionato (il primo di sfuggita il secondo in modo più approfondito) l’incidenza che un grande centro commerciale può avere sull’economia di Modica. Nessuno può predire il futuro e stabilire se gli effetti saranno positivi o negativi ma è un peccato che questo argomento non sia stato maggiormente approfondito in sede di discussione per poter così arrivare ad una decisione finale frutto di un esame di tutti gli aspetti che la presenza di un centro commerciale comporta.
Ma, tenuto conto di come era iniziata la seduta del consiglio, lamentarsi di quest’ultima cosa significa essere veramente degli incontentabili.
Dulcis in fundo, mi associo all’intervento del consigliere Stracquadanio che ha auspicato l’assunzione a tempo indeterminato dei 240 lavoratori previsti dalla nuova struttura e, da abitante di Marte, aggiungo la speranza che le assunzioni avvengano per merito e non per segreterie dei partiti.
E’ bello chiudere con dei sogni, no?
Ezio Castrusini.

Comunicato stampa dei consiglieri della lista Antonello relativo ai fitti del Palazzo di Giustizia

Ricevo e pubblico:

FITTI UFFICI GIUDIZIARI

La nuova sede del tribunale di Modica è operativa dal 2002 (fu inaugurata ufficialmente nel 2003) e la sua costruzione è stata quasi integralmente finanziata dallo Stato.

Il Comune è intervenuto con propri fondi per acquisire, già nel 1979, l’area da destinare al costruendo Palazzo di Giustizia e per acquistare, nel 2002, il suolo antistante da destinare a parcheggio a servizio degli Uffici Giudiziari.

E’ dal 2002 che l’Amministrazione scrive nel capitolo 010 del bilancio, nella parte delle entrate, la somma di oltre un milione di euro che lo Stato dovrebbe annualmente versare al Comune come fitto per i locali adibiti ad uffici giudiziari. Nel bilancio consuntivo del 2006, approvato a maggioranza dal Consiglio Comunale l’11 settembre c.a., si legge la somma di 5.118.455,68 di residui attivi, di somme cioè che il Comune dovrebbe riscuotere in futuro. A queste somme vanno aggiunte 1.033.154,50 € del bilancio di previsione del 2007, approvato ancora a maggioranza a luglio di quest’anno, sempre per la stessa voce. Queste somme vengono poi riportate anche nella parte delle spese e vengono impegnate.

Ne consegue che si spendono soldi che in realtà non si hanno, e non si avranno mai, a disposizione. Ecco il meccanismo di creazione del debito. Questo sistema di creazione di entrate virtuali e corrispondenti spese reali viene poi applicato anche ad altri capitoli (ICI anni pregressi, acquedotto, TARSU, sanzioni amministrative, oblazioni condono edilizio, ecc.), dando luogo ad una esposizione debitoria del comune che non ha precedenti e sempre più difficilmente controllabile. Si parla di circa 50 milioni e più di euro di debiti. Debiti che creano altri debiti a causa dei numerosi decreti ingiuntivi che comportano pagamenti di interessi e spese legali. Né si può vantare, come fa l’Assessore Drago, il rispetto del cosiddetto patto di stabilità, in quanto il meccanismo di calcolo di detto patto fa sì che esso venga rispettato da quel comune che non paga o che dilaziona i pagamenti.

I rapporti tra Enti Locali e Ministero della Giustizia, per quanto riguarda la costruzione, l’ampliamento, la ristrutturazione, la manutenzione, il funzionamento e la gestione degli uffici giudiziari è regolata: dalla legge 24/4/1941 n. 392, dal DPR 4/5/98 n. 117. Sostanzialmente il dettato normativo stabilisce che lo Stato rimborsa agli enti locali le spese effettivamente sostenute per gli uffici giudiziari.

A tal proposito è emblematico il caso del comune di Genova, il quale ha acquistato un immobile con finanziamento ai sensi della L.119/81 (la stessa utilizzata dal Comune di Modica) in modo che lo Stato riduca il contributo per quella parte dovuta a titolo di locazione.

Nel gennaio del 2005 il Ministero comunica (assunta agli atti con n. prot. 3044 del 27/01/2005) che per il rendiconto del 2003, che comprende diverse voci, è stato annotato l’importo di 673.621,75 €. Sarebbe questo il documento a cui fa riferimento Torchi, ed il suo entourage, relativamente agli impegni che il ministero avrebbe preso nei confronti del comune.

Il 28/5/2007 (n. prot. 28778) Torchi scrive al Ministero richiedendo il pagamento del canone di locazione dell’immobile adibito a Palazzo di Giustizia, non facendo alcun riferimento a precedenti impegni che il Ministero avrebbe assunto nei confronti del Comune.

Il 19/7/2007 il Ministero risponde (n. prot. 42460 del 21/8/2007) contestando la legittimità della richiesta in quanto infondata sia in fatto che in diritto. Nella nota tra l’altro si legge: “Risulta evidente, al di là di ogni interpretazione capziosa e non rispondente a buona fede, che lo Stato non può corrispondere canoni di locazione per un’opera pubblica che ha finanziato quasi integralmente per un importo rilevantissimo. Del resto, sarebbe contrario ad ogni criterio di buona amministrazione finanziare la realizzazione di un edificio per poi pagare i canoni di locazione”.

A tal proposito conviene riportare qualche cifra: sulla base di una relazione del segretario generale del comune, dott. Carmelo Colombo, la costruzione del tribunale avrebbe comportato una spesa di circa 14 milioni di euro ed il contributo del comune sarebbe stato di € 2.978.521,80, utilizzata, prevalentemente per oneri espropriativi e per acquisizione di aree adiacenti da adibire a parcheggio al servizio degli uffici giudiziari.

Il 26 settembre 2007 il Collegio dei Revisori scrive (n. prot. 49255) al Presidente del Consiglio di essere venuto a conoscenza della nota del Ministero solo in data odierna. Dopo qualche ora (n. prot. 49261) chiede al Segretario Generale informazioni riguardanti il fondamento giuridico della pretesa di richiesta dei canoni di locazione. Richieste di chiarimenti ed informazioni arrivate con qualche anno di ritardo; è evidente che vi sono responsabilità anche da parte dei revisori, in quanto si accorgono dopo 5 anni che l’iscrizione in bilancio di somme mai riscosse poteva essere priva di fondamento.

Alle legittime contestazioni sollevate da ogni persona guidata dal buon senso, Torchi ha, in maniera ridicola, risposto gridando al complotto del governo di centrosinistra (tanto a Roma non hanno niente da pensare per cui si possono tranquillamente dedicare a perseguitare il sindaco di Modica). Ora, a parte il fatto che la comunicazione ministeriale è stata inviata dal Direttore Generale (Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria del Personale e dei servizi, Direzione Generale Risorse materiali beni e servizi), come mai il governo Berlusconi, che ha avuto 5 anni di tempo per pagare il canone di locazione, non ha mandato nemmeno un centesimo?

Il fatto ancora più grave è che Torchi e Drago non hanno ritenuto di portare a conoscenza dei revisori dei conti, stando a quanto comunicato da quest’ultimi, e del consiglio comunale l’esistenza di questa comunicazione da parte del ministero, commettendo un grave atto di scorrettezza istituzionale che dovrebbe portare all’indignazione i consiglieri stessi della maggioranza che hanno votato il bilancio consuntivo e che, in forza di questa votazione, potrebbero essere chiamati a risponderne personalmente dalla Corte dei Conti.

Invece di arrampicarsi sugli specchi portando avanti pretestuose argomentazioni e ridicole giustificazioni, avrebbero, con tutta umiltà, dovuto seguire le indicazioni che i revisori dei conti, da loro stessi nominati, hanno riportato nel parere al bilancio di previsione 2007: “Si osserva che con riguardo ad alcune previsioni di entrata…per le quali manca idonea documentazione attestante la ragione per l’iscrizione ed il mantenimento in bilancio,…è necessaria una costante verifica per formalizzare le condizioni del permanere delle somme in bilancio. Il principio della prudenza imporrebbe di ancorare gli impegni di spesa al conseguimento effettivo di tali entrate, al fine di evitare serie ripercussioni sugli equilibri di bilancio e sulla dinamica dei flussi di cassa”. E nel parere al rendiconto 2006 si legge: “si suggerisce di predisporre le determinazioni per il riaccertamento dei residui attivi non limitandosi ad indicare la mera sussistenza o meno delle partite di credito e/o debito, ma indicando le ragioni della mancata riscossione o del mancato pagamento”. Ciò nonostante i revisori hanno stranamente espresso parere favorevole.

Il principio della prudenza avrebbe dovuto portare a cancellare intanto questi residui attivi, riservandosi poi, se si è veramente convinti di riscuotere queste somme, di intraprendere un’azione legale nei confronti del ministero.

Ma questo modo di agire appartiene a quelle persone che amministrano con responsabilità e buon senso e non possiamo certamente pretendere queste virtù da chi non le possiede o dimostra di non possederle.

Modica 06/10/07

Il gruppo consiliare
Antonello – Una Nuova Prospettiva
Nino Cerruto
Giovanni Giurdanella

Acqua inquinata

Con ordinanza sindacale del 4/10, sulla base sella comunicazione dell'AUSL 7 di pari data, è vietato l'uso a scopo potabile dell'acqua nelle seguenti zone:
Modica Alta: via catagirasi, c.so sicilia, via don bosco, via cavour, viale manzoni, via loreto, via loreto-gallinara, c.so principessa m. del belgio, via roma, via botta, c.so vitt. emanuele, c.so regina margherita, c.so regina elena, c.so s.teresa, c.so nino barone, via fontana (fino al mulino), c.so s.giorgio, via napoli e tutte le zone limitrofe alle suddette vie;modica bassa: tratto tra via napoli e p.zza monumento e zone limitrofe;
dente: tratto tra n.sauro e c.so vitt. veneto e zone limitrofe.
L'acqua inquinata è quella erogata dai serbatoi di costa del diavolo e dal serbatoio chirichiddi.
In questi giorni abbiamo visto la città tappezzata di manifesti dell'amministrazione in merito alle opere pubbliche appaltate o in corso d'appalto. Nessun manifesto o altro mezzo di informazione, se non il comunicato stampa, circa l'acqua inquinata.
Siamo alle solite nonostante le promesse dell'amministrazione dopo la vicenda "Fomenta" ed il dibattito in consiglio comunale.
Hanno fatto bene e faranno bene i componenti di "Fomenta" ad avvisare la cittadinanza con volantini realizzati a proprie spese ed a costo di sentirsi pure minacciare dall'amministrazione comunale di improbabili quanto infondate denunzie per procurato allarme(?!).

Interrogazione Cerruto

Ricevo e pubblico volentieri.

(*gicri*) Approvvigionamento idrico al quartiere Sacro Cuore: oltre al danno c’è anche la beffa. Lo rileva Nino Cerruto, capogruppo in consiglio comunale della lista Antonello – Una nuova prospettiva, in un’interrogazione al sindaco, all’assessore competente e al presidente del consiglio comunale. «Da due anni – scrive Cerruto - l’approvvigionamento idrico tramite la rete ordinaria è diventato, per alcuni condomini del quartiere Sacro Cuore, praticamente nullo, per cui i cittadini sono costretti a ricorrere alla fornitura mediante autobotti». Il ricorso a tale sistema, secondo il consigliere Cerruto, comporta notevoli disagi per gli utenti e un aggravio di spesa per il Comune (nel 2006 l’ente ha speso 360 mila euro per il servizio di autobotti) e quindi per la collettività. «Nei periodi di rinnovo del contratto – continua - diventa ulteriormente complicato ottenere la consegna dell’acqua, per cui gli abitanti sono costretti a ricorrere alle ditte private per l’approvvigionamento idrico. L’acqua ottenuta mediante l’intervento delle ditte private, passando dai contatori, verrà comunque pagata al Comune, il quale rimborsa poco più di un decimo dell’effettiva spesa sostenuta dagli utenti (precisamente 4,60 euro a fronte di un importo pagato di 35 euro)». Cerruto chiede pertanto «in che modo l’Amministrazione intenda risolvere il problema, visto che il 60% dell’economia di 1.036.203 euro, dovuta al ribasso d’asta per i lavori di ammodernamento della rete idrica nel quartiere, è stato già utilizzato prima delle scadenze elettorali per finanziare l’illuminazione pubblica delle campagne, anziché per eseguire ricerche d’acqua e realizzare nuovi pozzi, così come autorizzato dal Genio Civile già nel 2005».
Giovanni Criscione

Parcheggi in prossimità dell'Ufficio Postale di via Resistenza Partigiana

Ricevo e pubblico:

Al Sindaco
All’Assessore ai LL.PP
E p.c. al Presidente del Consiglio Comunale
del Comune di Modica
Agli Organi di informazione

Oggetto: disagi in prossimità dell’ufficio postale.

Continuano ancora lamentele e prese di posizione da parte dei residenti di Via Resistenza Partigiana e dei commercianti i cui esercizi ricadono in prossimità dell’Ufficio Postale, oltre, ovviamente, dei cittadini che usufruiscono di tale ufficio, a causa della totale insufficienza dei parcheggi.

I disagi si accentuano in quanto in tale zona, nel raggio di poche decine di metri, insistono il distaccamento della Scuola Media Giov. XXIII, uffici comunali ed uffici dell’AUSL.

Particolari difficoltà registrano poi gli abitanti della strada, senza uscita, dove è allocato l’Ufficio Postale, ad entrare o uscire dalla traversa in quanto la stessa è spesso ostruita dagli autoveicoli di coloro che si recano presso tale ufficio.

Nel periodo a ridosso dell’inaugurazione dei nuovi uffici, il Sindaco, sotto la pressione delle vivaci proteste, aveva preso impegno di fornire una soluzione al prevedibile, quanto scontato, problema dei parcheggi, ma ancora sembra nulla sia stato fatto.

Per quanto sopra si chiede alle SS.VV.:
Quali iniziative codesta Amministrazione intende porre in essere a breve, medio e lungo termine per venire incontro alle legittime richieste dei cittadini;
che la presente venga discussa alla prossima riunione del consiglio Comunale.

Modica, 06/10/2007
Il capogruppo della lista
Antonello – Una Nuova Prospettiva

Nino Cerruto

Interrogazione sull'erogazione dell'acqua nel quartiere S. Cuore

Ricevo e pubblico:

Al Sig. Sindaco
Al Sig. Assessore alle Manutenzioni
e p.c. Al Sig. Presidente del Consiglio Comunale
Comune di Modica
Agli organi di informazione

Oggetto: approvvigionamento idrico al quartiere S. Cuore. Interrogazione

Da quasi due anni l’approvvigionamento idrico tramite la rete ordinaria è diventato, per alcuni condomini del quartiere S. Cuore, anche a causa di sempre nuovi insediamenti abitativi, praticamente nullo, per cui i cittadini sono costretti a ricorrere alla fornitura mediante autobotti.
La fornitura di acqua con questo sistema comporta notevoli disagi per gli utenti e un aggravio considerevole di spesa per il Comune (nel 2006 l’ente ha sostenuto una spesa di 360.000€ per il servizio di autobotti) e quindi per la collettività.
Nei periodi di rinnovo del contratto diventa ulteriormente complicato ottenere la consegna dell’acqua, per cui gli abitanti, per non rimanere giornate intere senza acqua, sono costretti a ricorrere alle ditte private per poter ottenere l’approvvigionamento idrico.
L’acqua ottenuta mediante l’intervento delle suddette ditte, passando dai contatori, verrà comunque pagata al Comune, il quale rimborsa poco più di un decimo dell’effettiva spesa sostenuta dagli utenti (precisamente 4,60 € a fronte di un importo pagato di 35 €).
Per quanto sopra si chiede alle SS.VV.:
se sono a conoscenza di questi disagi della cittadinanza che si protraggono da tempo;
in che modo l’Amministrazione comunale intende attivarsi per risolvere questo problema nel più breve tempo possibile, visto che, tra l’altro, il 60% dell’economia di 1.036.203, dovuta al ribasso d’asta per i lavori di ammodernamento della rete idrica nel quartiere S.Cuore, è stato utilizzato, prima delle scadenze elettorali, per finanziare, in parte, l’illuminazione pubblica delle campagne, invece di eseguire ricerche d’acqua sotterranea, così come autorizzato dal Genio Civile già nel 2005, per realizzare dei pozzi.
se e quando i cittadini coinvolti potranno sperare di ritornare ad usufruire della “normale” erogazione dell’acqua.
che la presente venga discussa alla prossima riunione del consiglio Comunale.


Modica, 03/10/07
Il gruppo consiliare della lista
Antonello – Una nuova prospettiva
Nino Cerruto
Giovanni Giurdanella