Lettera del Sindaco al Direttore del Corriere di Ragusa

Atteso che sin oa questo momento questa lettera di replica del Sindaco di Modica a un editoriale del Direttore del Corriere di Ragusa non ha trovato spazio in detto giornale ritengo opportuno pubblicarla.


Gentilissimo Direttore,

ho letto con grande attenzione il suo editoriale di cui mi ha voluto onorare a commento della mia lettera aperta sulla vicenda giudiziaria che ha coinvolto l’On. Minardo. Devo purtroppo farle notare che, travisando a piè pari il mio pensiero, non ne ha azzeccata una! Mi spiace deluderla ma ha sbagliato perfino la previsione che lei, immagino, considerava la più sicura e che certamente le stava più a cuore: che cioè mi sarei lagnato e arrabbiato, sentendomi perseguitato da lei.

Devo confessarle che fino a poco tempo fa, quando leggevo i suoi articoli, mi arrabbiavo veramente. Infatti, avendo una discreta stima di lei e della sua professionalità e dando sempre per scontata la buona fede di tutti, mi arrabbiavo non tanto delle critiche (per un Sindaco le critiche sono come il pane quotidiano ed anzi, spesso le persone che ti stimano di più sono quelle che fanno le critiche più severe e pertinenti) quanto perché intravedevo nei suoi giudizi una forzata distorsione dei fatti che mi irritava. Valga per tutti a mo’ di esempio, le feroci critiche a cui sottopose l’Amministrazione a seguito della bocciatura del Centro commerciale naturale della Sorda (“Solo Modica, in provincia, esclusa” recitava il titolo e poi giù una serie di strali e di deduzioni apocalittiche sullo sviluppo della città). Oggi che Modica ha avuto approvati quattro centri commerciali naturali, non dico che mi sarei aspettato che Lei si fosse stracciato da sé la tessera di giornalista, ma che almeno avesse scritto un articolo di riparazione e di scuse!

Ormai, quindi, non mi arrabbio più e confido al più nell’intelligenza dei lettori e dei cittadini.

Il sentimento, invece che ho provato “a pelle” mentre leggevo il suo editoriale è stato quasi di “paura”. Sì, ha letto bene, di paura! Infatti leggere in poche righe i seguenti giudizi: ipocrita, traditore, finto buonista, funambolo, fuori dal mondo, risultati discutibili, livelli imbarazzanti, tentativi piccini ecc. ecc , confesso che mette una certa soggezione e porta a chiederti in cosa stai sbagliando per meritarti giudizi così drastici e offensivi. A tal proposito, quando si tirano pietre così pesanti si abbia il coraggio poi di essere conseguenti fino in fondo, senza nascondere la mano. Infatti, che senso ha, dopo essersi espresso in tal modo dire “lei come persona è inattaccabile”. Forse non è molto sicuro che questi giudizi corrispondano realmente a quello che pensa la gente per cui, temendo di essere lei “fuori dal mondo”, cerca di ripararsi sotto l’ombrello del riconoscimento che io sia una brava persona? Per cortesia, almeno in questo sia coerente e abbia il coraggio di affermare che io sono non solo un pessimo sindaco ma anche la peggiore delle persone possibili! Ci risparmi questi bizantinismi. Io non ho mai conosciuto una persona, sia esso un sindaco o l’ultimo dei cittadini, che possa definirsi brava ed inattaccabile ed al contempo ipocrita, traditore, finto buonista, funambolo e chi più ne ha, più ne metta!

Ho letto il suo editoriale verso le 18,30 di domenica e dopo sono andato a Messa e poi alla processione della Madonna delle Grazie, ancora turbato dalle sue parole e chiedendomi: se per caso avesse ragione Lei e quelli che la pensano come Lei, che senso avrebbe fare tanti sacrifici per poi raggiungere risultati così scadenti e causare tanti danni alla tua Città? Le assicuro, infatti, che se mi convincessi di questo, non resisterei un istante alla tentazione di mollare tutto. Oltre a guadagnarci la città (a suo parere) , ci guadagnerei (a mio parere) soprattutto io, e a svariati livelli ( economico, di salute, di serenità, di responsabilità…). Tuttavia il senso di responsabilità (e non l’attaccamento alla poltrona come qualcuno, facendo indossare ad altri i propri abiti, dice sovente in modo qualunquistico) e la fedeltà all’impegno a cui i cittadini mi hanno chiamato mi obbligano a soppesare sempre con grande attenzione ogni mia decisione e ad ascoltare “tutte le campane”.

A Messa e durante la Processione mentre pensavo alle sue parole e a quelle di coloro che la pensano come Lei, ho infatti ascoltato con grande mia sorpresa altre “due campane” per me molto importanti. A Messa ho ascoltato la “campana” della Parola di Dio che alla seconda lettura così tra l’altro recitava “se facendo il bene sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio” e ancora “oltraggiato non rispondeva con oltraggi e soffrendo non minacciava vendetta, ma rimetteva la sua causa a colui che giudica con giustizia”. Queste parole mi hanno già un po’ consolato. Se hanno trattato così il legno verde, cosa ti puoi aspettare per il legno secco! Durante la Processione, poi, mentre seguivo il simulacro in preghiera e riflettevo sul senso del mio impegno, un giovane signore improvvisamente si avvicina e mi chiede: sig. Sindaco come va al Comune? Riusciamo a risollevarlo? Rispondo: ci stiamo provando! E lui: “Coraggio! Da quello che sento so che state facendo un buon lavoro. La gente ha molto fiducia in Lei e la stima molto” e mi dà una pacca sulla spalla. Sarà stata la coincidenza, sarà stato il contesto ma confesso che mi sono commosso!

Potrei concludere qui la mia replica poiché quanto detto basta per capire l’importanza che ho dato alle sue parole ma anche da dove mi viene la forza per non scoraggiarmi e per andare avanti.

Tuttavia, visto che all’inizio ho esordito dicendo che nella sua esegesi della mia lettera non ne ha azzeccata una, mi permetta di chiarire brevemente un altro aspetto: io non intendo “scaricare” nessuno. Anche perché non intendo stare al gioco di quelli come Lei che comunque sono pronti a criticarmi: se non “scarico” l’MPA per essere clemente e contraddittorio sulla questione morale, se “scarico” l’MPA per essere un “traditore” ed un opportunista. Anzi, in queste settimane pur avendomi molti (e non del mio partito) suggerito di cogliere l’occasione al volo per svincolarmi da un alleanza che alcuni hanno considerato sempre ingombrante e che io invece ho sempre difeso e considerato utile per la città, ho tenuto un profilo basso e al contrario sono intervenuto solo per ribadire l’opportunità e la volontà di continuare insieme nell’attività amministrativa. Solo ieri, dopo il rigetto della richiesta di revoca degli arresti domiciliari per l’On. Minardo, ho ritenuto improcrastinabile intervenire, non per scaricare qualcuno, ma per evidenziare tre cose :

1) siccome, per un fatto oggettivo indipendente dalla volontà mia o del Pd o dell’MPA, l’On. Minardo non potrà svolgere per un tempo ancora indefinito il suo ruolo di leader politico e di rappresentante istituzionale, è necessaria un’assunzione di responsabilità e uno scatto di maturità da parte della classe dirigente, in particolare dei partiti della coalizione e, in modo ancora più specifico, da parte degli amici dell’MPA;

2) siccome, per quanto importante sia il ruolo dell’On Minardo e l’impegno dallo stesso profuso a sostegno di questa esperienza amministrativa, tuttavia il capo dell’amministrazione eletto dai cittadini rimane Antonello Buscema, egli ha il diritto-dovere, in un momento difficile, di dire alla città che il Sindaco c’è, che la città continua ad essere in mani sicure e che ci sono tutte le condizioni, non ultima la compattezza della coalizione, per garantire il pieno raggiungimento degli obiettivi programmatici (capisco che ciò contraddice chi in questi anni ha voluto malignamente interpretare il prezioso ruolo dell’on. Minardo per parlare malignamente di Giunta bicefala !)

3) siccome questa vicenda giudiziaria, cosi come altre riguardanti già autorevoli esponenti politici, tocca un punto sensibile nell’opinione pubblica, e cioè quello della questione morale, nell’attesa che l’On. Minardo possa dimostrare la sua estraneità alle accuse rivoltegli e possa tornare a svolgere pienamente il suo ruolo, senza esprimere anzitempo alcun giudizio di condanna anzi auspicando e confidando in un esito positivo, tuttavia appare opportuno sottolineare che l’Amministrazione nel suo complesso ( sindaco, assessori tutti, consiglieri comunali ) non ha nulla a che vedere con l’indagine della magistratura e, anche sotto questo punto di vista, mantiene la sua autorevolezza e credibilità per andare avanti.

Che queste tre sottolineature, tanto importanti quanto semplici ed essenziali, pacate nei toni e rispettose di tutti nei contenuti, possano dare spunto ad un’analisi così astiosa con giudizi tanto severi verso la mia persona e verso l’attività amministrativa di questa Giunta, sinceramente non riesco a capirlo. Probabilmente mi sfugge qualcosa che spero presto avrà la bontà di rivelarmi! Sono certo che mi aiuterà a capire di più e a svolgere meglio il mio ruolo di Sindaco, finchè avrò l’onore e l’onere di esserlo.

Cordiali saluti

Antonello Buscema