Ricevo e pubblico:
Titolo: icinquecentimetri per Anna Finocchiaro e Giovanni Giurdanella.
Domenica 13 aprile la Sicilia torna al voto appena due anni dopo le ultime elezioni regionali. Due anni fa avevamo scritto che la candidatura di Rita Borsellino rappresentava un’opportunità irripetibile per la nostra terra.Al posto di Rita fu eletto un presidente della Regione che ha festeggiato con un vassoio di cannoli la propria condanna a cinque anni di reclusione per favoreggiamento nei confronti di uomini della mafia.Ora, nel 2008, il centrodestra siciliano propone, per il dopo Cuffaro, un politico potente e privo di scrupoli, che dopo una carriera nell’UDC, ha fatto di una risibile autonomia di ispirazione leghista la bandiera di un populismo vuoto e di un progetto politico demagogico e privo di ogni respiro ideale. Lo stesso uomo che ha guidato Catania verso il disastro finanziario e la tiene in pugno con una forma di potentato asfissiante. Si tratta di una continuità piena – e se possibile, di molto peggiorativa – rispetto alla candidatura Cuffaro.Di fronte a tutto questo bisogna dire, anzi bisogna gridare, che la Sicilia e i Siciliani sono chiamati ad avere un sussulto di dignità e di voglia di democrazia. La Sicilia e i Siciliani sono chiamati a gridare che non hanno bisogno di signori e di feudatari, di piccoli re e di potenti di turno, che non ce la fanno più a sostenere il peso di politici che fanno della contiguità con le zone grigie della società siciliana, con i collusi, con le mafie, la loro carta di presentazione nel mondo della politica e sulla scena elettorale.La Sicilia e i Siciliani devono gridare – con Anna Finocchiaro e con Rita Borsellino – che sta nascendo una Sicilia diversa: una Sicilia che non vuole più essere tenuta al giogo, che vuole sviluppo e legalità, che vuole lavoro e non precarietà per i suoi giovani, che vuole trasparenza e giustizia, e non clienetelismo e paternalismo, che cerca profonda unità con la democrazia italiana e non un avvilente (e ignorante) sogno di autonomia. Quell’autonomia regionale che per cinquant’anni l’ha abbattuta, facendo diventare la Regione Sicilia il pozzo senza fondo dei denari dei collusi e dei mafiosi, degli spreconi e degli intriganti!Per questo sosteniamo nella nostra provincia la candidatura alla deputazione regionale di Giovanni Giurdanella: un avvocato di grande intelligenza e competenza, ma soprattutto un uomo vero, normale, che ha scelto la politica per uscire dall’individualismo, per condurre se stesso e i suoi amici al di fuori delle logiche di privatezza e di scetticismo che angustiano il popolo siciliano. Un uomo sereno, aperto, sensibile e intelligente, come i tanti che la nostra provincia e la nostra regione devono chiamare a raccolta per uscire finalmente da una notte infinita. Quella che Raffaele Lombardo, Silvio Berlusconi e Totò Cuffaro vorrebbero che continuasse per la nostra terra anche dopo il 14 aprile. Diciamo loro che non lo permetteremo!
Inviato da: icinquecentimetri
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